Scrivo questo articolo che fa seguito al precedente, quello sulla nuova colorazione di Davines, Mask Vibrachrom.

Potete trovare l’articolo qui.

Il mio interesse specifico è iniziare a dare informazioni specifiche (un pelo tecniche), che dovreste conoscere se decidete di colorarvi i capelli e quindi utilizzare prodotti chimici su voi stesse.

Mask Vibrachromè una colorazione con Ammoniaca, questo è un dato di fatto. E’ un dato certo anche che questa caratteristica non è da leggersi come un legame col passato.

FACCIAMO un po’ di CHIAREZZA


 

Il capello ha una struttura chimica molto complessa, sintetizzando possiamo dire che i capelli sono costituiti da cheratina, grassi (trigliceridi, cere, colesterolo, fosfolipidi, squalene), minerali (ferro, magnesio, zinco rame, piombo), acqua e melanine (sostanze colorate, eumelanina presente nei capelli neri e feomelanina nei capelli rossi, biondi o castano dorati).

La cheratina è una proteina fatta dagli aminoacidi, cisteina,cistina, serina,acido glutammico, glicina, tretionina, arginina, valina, leucina e isoleucina.

La cheratinizzazione è regolata da ormoni, vitamine e fattori genetici.

Il colore del pelo dipende dalla quantità e distribuzione della melanina presente nella corteccia, un aggregato amorfo o granulare  costituito da miscele di polimeri ed enzimi in una complessa matrice proteica.

Il capello è sensibile a diversi fattori esterni, Il fondamentale è lo spostamento del PH del capello stesso. Ma quelli che ne determinano la trasformazione cromatica è l’ossidazione delle melanine interne quando il colore lavora in schiaritura e il deposito e ossidazione del pigmento per tutte le variazioni di riflessatura o scuritura.

L’ossidante preposto per svolgere questa funzione è l’acqua ossigenata, tre sono le sue funzioni

  1. schiarire le melanine naturali
  2. ossidare il pigmento presente nella colorazione
  3. bilancia il pigmento e regolarizza il PH del processo

ph-shampoo

Ma? Può l’acqua ossigenata fare tutto questo da sola?

No, assolutamente no, mancano ancora una valanga di fattori determinanti per completare una colorazione. L’ acqua ossigenata non può fare questo se una sostanza dalla giusta alcalinità non condiziona la parte esterna del capello facendola dilatare e permettendo la penetrazione della soluzione e del pigmento.

“Chi” si occupa di fare questo?

Serve una sostanza alcalina che permetta questo. Poche sono quelle utilizzate nella colorazione e 2 sostanzialmente si dividono il mercato. Colorazioni con Ammoniaca e colorazioni con Etanolamina o Monoetanolamina o più semplicemente MEA. Sostanzialmente sono 2 sostanze alcaline che si preoccupano di fare lo stesso identico lavoro, quello che cambia è il modo in cui lo fanno e soprattutto l’impatto sul mercato.

Vediamo subito le differenze chimiche durante la colorazione.

L’ammoniaca, presente anche nell’organismo abitualmente, nelle urine per la precisione, si occupa nel nostro caso di alcalinizzare il capello con un picco molto forte nei primi minuti della colorazione, quando serve, quando il processo ha più bisogno di spinta, ma l’ammoniaca è comunque un gas e in pochissimo tempo tende a volatilizzarsi, l’ambiente in cui il capello passa il suo tempo di posa è decisamente più confortevole per il capello. Però “puzza”, è riconoscibile e per questo motivo gli si attribuiscono responsabilità che non ha. Ricordiamo che l’ammoniaca è nel tubo del colore e non nella bottiglia, se utilizziamo lo stesso tubo di colore con differenti ossidanti avremo differenti risultati strutturali. Con un ossigeno con più volumi, avremo un maggior potere schiarente un maggior danno alla struttura, minori volumi, minor potere schiarente, minor danno alla struttura. Questo è un chiaro indice di quanto poco contribuisca l’elemento alcalino nel danno strutturale.

L’etanolamina, viene prodotta industrialmente facendo reagire ossido di etilene con ammoniaca e  funziona con lo stesso meccanismo, lavora in diluizione con diversi titoli d’ossigeno che coprono il ruolo spiegato sopra, la sua alcalinità rimane costante per quasi tutta la posa del colore e quindi il capello rimane in un ambiente decisamente meno ospitale. Non ha nessun legame con il nostro organismo, non si trova in natura. Però non “puzza”  e diventa semplice credere che la colorazione sia migliore o più sana. Ricordiamo che l’ etanolamina è nel tubo del colore e non nella bottiglia, se utilizziamo lo stesso tubo di colore con differenti ossidanti avremo differenti risultati strutturali. Con un ossigeno con più volumi, avremo un maggior potere schiarente un maggior danno alla struttura, minori volumi, minor potere schiarente, minor danno alla struttura. Questo è un chiaro indice di quanto poco contribuisca l’elemento alcalino nel danno strutturale.

aggiungo questo link IMPORTANTISSIMO che spiega come le aziende leggono il problema causato da etanolamina in termini statistici e non realistici.

Per questo motivo noi utilizziamo prodotti con ammoniaca oppure a ph acido ma non prodotti con etanolamina.

Fatto questo chiarimento vorrei soffermarmi su un piccolo dettaglio legato al modo in cui le aziende si preoccupano di vendere il prodotto.

Nelle colorazioni con ETANOLAMINA, trovate scritto SENZA AMMONIACA o CON ETANOLAMINA?

Se vado fuori a cena e mangio tagliatelle col tartufo, voglio sapere cosa mettono o cosa non mettono all’interno del piatto?

se quello che sostituiscono in formulazione è un valore aggiunto lo dovrebbero specificare, lo dovremmo voler sapere , diversamente è solo un meccanismo di marketing che non ha niente a che vedere con prestazioni e ingredientistica d’eccezione.

Quindi, se l’etanolamina, avesse una funzione migliorativa, mi aspetterei di vederla citata in ogni colorazione, di vederla scritta su ogni confezione. Ma questo non accade, trovo solo le diciture AMMONIA-FREE oppure SENZA AMMONIACA. Qualcosa non quadra.

A voi le vostre considerazioni. anzi, mi farebbe molto piacere se condivideste con noi i vostri pensieri..

Ciao, a Presto

F. C.